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Cosa studiare per diventare medico

Cosa studiare per diventare medico

13 ottobre 2022

Quanto dura l’università di medicina e quali sono gli sbocchi lavorativi.

Diventare medico è un sogno che spesso chi si trova a scegliere questo percorso, coltiva fin da giovane. Il lavoro del medico è appassionante, sfidante ma anche ricco di soddisfazioni.
Certo, arrivarci non è semplice; gli anni di studio sono davvero molti e bisogna sapere che le ore da passare sui libri saranno più di quelle da trascorrere con gli amici. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire da dove è meglio partire se vuoi intraprendere questa carriera. Che il tuo desiderio sia quello di affermarti come specialista o di avere un impatto significativo sulla vita delle persone, magari prendendo parte a organizzazioni come Emergency o Medici senza frontiere, il punto di partenza è sempre uno: la facoltà di medicina e chirurgia.
Ma per quanto riguarda la scuola superiore? 

Quale scuola superiore scegliere per diventare medico

Nel caso tu fossi convinto della tua decisione di diventare medico prima di iniziare le scuole superiori, probabilmente la scelta migliore sarebbe il liceo scientifico. Questo tipo di scuola prevede un buon numero di ore dedicate alle discipline come la biologia, la chimica, e la matematica, tutte materie fondamentali e imprescindibili della facoltà di medicina e chirurgia.

Tendenzialmente però, qualsiasi liceo dovrebbe riuscire a darti una formazione multidisciplinare completa per affrontare con discreta serenità gli studi in questo settore.

Una volta completati gli studi superiori, sarai pronto per iscriverti all’università. Ma non sarà semplice come può sembrare!

Facoltà di Medicina e Chirurgia

Gli esami fondamentali del corso sono quelli di anatomia umana e patologica, metodologia clinica, clinica generale e medico-chirurgica, oltre allo studio delle diverse specialità medico chirurgiche e del cervello e della psiche umana. Per entrare nella facoltà di medicina e chirurgia è necessario superare un test di ingresso abbastanza selettivo che richiede una preparazione specifica.

Test d’ingresso di medicina

Come abbiamo già accennato, l’accesso agli Atenei è a numero chiuso e legato al superamento di un test d’ingresso molto impegnativo. I posti a disposizione sono decisi annualmente e per regione d’Italia da decreto ministeriale (MIUR) che fornisce informazioni sulla modalità d’iscrizione, sulle materie da studiare e sulla struttura del test.

Gli argomenti generalmente sono:

  • Cultura generale
  • Biologia
  • Fisica
  • Matematica
  • Chimica
  • Ragionamento logico

studentessa medicina modello anatomia lezione

Durata degli studi e materie caratterizzanti

La durata degli studi della facoltà di medicina è la più lunga. Parliamo di sei anni (in corso!) più la specializzazione, suddivisi in cinque più uno di tirocinio professionalizzante, indispensabile per mettere in pratica quanto imparato negli anni universitari che viene svolto presso ospedali e policlinici, ASL e ambulatori. A termine dei sei anni, per esercitare la professione sarà necessario iscriversi all’Albo dei Medici Chirurghi e scegliere la propria specializzazione.

Le specializzazioni si suddividono fondamentalmente in tre macro aree:

  • Medica
  • Chirurgica
  • Servizi Clinici

Nei primi tre anni di studio le materie di formazione sono quelle base della medicina: 

  • Fisica, chimica e statistica
  • Biologia e genetica
  • Istologia
  • Anatomia umana, biologia molecolare e biochimica
  • Funzioni biologiche di sistemi, apparati ed organi umani

I tre anni successivi invece prevedono lo studio delle materie caratterizzanti, tra cui:

  • Patologia e immunopatologia
  • Emergenza mediche-chirurgiche
  • Farmacologia e tossicologia
  • Discipline anatomo-patologiche, radiologiche e radioterapiche
  • Medicina del lavoro
  • Ginecologia e ostetricia

Nella formazione del secondo triennio sono compresi anche laboratori pratici e il tirocinio dell'ultimo anno al termine del quale bisogna superare una prova scritta.

Le attività dello studente sono espresse in crediti formativi universitari (CFU), cioè delle "unità di apprendimento" di 25 ore ciascuna, che includono sia l'attività didattica impartita dai docenti che lo studio autonomo. 

Specializzazione e esame finale

Dopo la laurea, per poter esercitare la professione, il percorso è ancora lungo. Il primo step è, come abbiamo già visto, l'Iscrizione all'Albo, senza cui non si può operare in ambito sanitario. Successivamente dovrai completare la tua formazione frequentando una scuola di specializzazione. Anche in questo caso, per essere ammesso, dovrai superare un esame che consiste in una prova scritta di cultura generale sulla propria area e un'eventuale prova orale sugli stessi argomenti.

Le specializzazioni più richieste in ambito medico

Le Scuole di specializzazione hanno una durata che varia tra i 2 e i 5 anni e sono suddivise in tre aree di formazione: medica, chirurgica e servizi clinici. Secondo dati del 2019, le specializzazioni più richieste in ambito lavorativo sono:

  • Cardiologia
  • Dermatologia
  • Pediatria
  • Oculistica
  • Neurologia
  • Chirurgia Plastica
  • Gastroenterologia
  • Endocrinologia
  • Ginecologia

Ma quello dell’occupazione, se si sceglie questa carriera, non è un problema. A 5 anni dalla laurea, il 95% dei laureati, infatti, è impegnato in attività lavorativa.

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Quali sono le caratteristiche ideali per studiare medicina

Studiare medicina non è per tutti. All’impegno in termini di tempo, già molto gravoso, vanno aggiunte buone dosi di perseveranza e costanza, unite ad un atteggiamento curioso e umile che deve stimolare il continuo apprendimento. Essere disposti ad imparare infatti è una delle caratteristiche necessarie per riuscire a seguire questo mondo in costante evoluzione e migliorarsi. In alcuni ambiti specialmente, è necessaria una forte empatia e una predisposizione a trattare con le persone. Insomma: bisogna esserci portati!

Ippocrate, il primo medico

Forse non tutti sanno che la professione di medico, nell’antichità, era legata a riti magici o religiosi. I sacerdoti e gli sciamani praticavano rituali per curare quelle che un tempo erano ritenute punizioni divine, spesso con l’uso di piante o minerali.

Ippocrate di Kos (quello del famoso giuramento) nel V secolo a.C. fu il primo a rendere la pratica medica laica. Per questo spesso viene definito il padre fondatore della medicina moderna, stabilendo non solo le regole deontologiche della professione del medico ma anche il metodo per decidere terapie e prognosi.

E tu, ti senti pronto a intraprendere questa avventura? 

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