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Imparare una nuova lingua con facilità: studio o predisposizione innata?

Imparare una nuova lingua con facilità: studio o predisposizione innata?

07 marzo 2023

4 punti da tenere in considerazione quando si vuole apprendere una lingua straniera

Ci sono applicazioni sul telefono, corsi di ogni genere, scambi interculturali e serie tv che oggi ci aiutano quando vogliamo imparare una lingua. Eppure rimane sempre un’impresa difficile. O almeno per qualcuno di noi. Sembra che alcuni abbiano una predisposizione innata nell’imparare una lingua straniera e che non facciano la minima fatica, mentre altri passano ore e ore sui libri senza vedere risultati soddisfacenti.

Ma è davvero così?

Abbiamo già parlato in un articolo precedente dei piccoli trucchi e consigli per imparare al meglio una lingua.

Oggi invece andiamo più nel dettaglio nella motivazione e nella predisposizione che ci aiutano quando affrontiamo una nuova lingua. Certo è che, come in tutte le materie, ci sono numerose variabili che ci portano nel riuscire bene o meno nell’assimilare i contenuti. Per esempio l’interesse personale e la pratica sono diversi per ognuno e questi giocano un ruolo decisivo quando si parla di apprendimento.

Per quanto riguarda l’apprendimento di una lingua straniera, possiamo raggruppare in quattro gruppi le variabili che determinano il suo successo:

1. Determinazione e motivazione

Partiamo dal perché. La motivazione, come in tutte le forme di apprendimento, gioca un ruolo importantissimo. Perché vogliamo imparare una nuova lingua? Per ottenere un certificato, superare un esame? Se il motivo è ottenere un posto lavoro a cui aspiriamo o per esplorare paesi lontani e incontrare persone nuove saremo invogliati a introdurre il nostro apprendimento anche nel quotidiano, con una maggiore probabilità di successo.

 

2. Interesse e pratica

E qui arriviamo alla pratica. Più ci applichiamo, più aumentano le probabilità di successo. Una formula sempre vera. Ma non bisogna dimenticare l’interesse. Se la ripetizione di regole e nuovi vocaboli è meccanica e priva di ragionamento, non andremo da nessuna parte. La pratica deve essere accompagnata da un vero interesse. Hai una passione per i fumetti? Per la musica? Ascolta, leggi e approfondisci questi tuoi interessi nella lingua che vuoi imparare. All’inizio dovrai fare uno sforzo in più, ma piano piano ti sembrerà del tutto naturale e riuscirai a fare tua questa nuova lingua.

 

3. Somiglianza con la lingua madre

Un aiuto ci arriva dalla vicinanza della nuova lingua alla nostra. Uno studente di madre lingua italiana avrà più facilità nell’apprendere lingue neolatine, avendo molte radici di parole in comune o lo stesso alfabeto rispetto a una lingua che usa un altro alfabeto o altri segni, come per esempio il cinese. Spesso siamo spinti a imparare una lingua soprattutto per la sua utilità nella nostra vita o nel nostro lavoro. Le lingue più utili in questo senso sono in continua evoluzione. Nel mondo del lavoro sempre di più è richiesto lo spagnolo, il cinese o il francese, oltre che all’inglese. (Lingue e mondo del lavoro: quali studiare?)  Perciò quando scegli che lingua aggiungere al tuo CV tieni in considerazione l’utilità e la somiglianza alla tua.

 

4. Connettività e capacità di creare collegamenti

cervello connessioni

Infine arriviamo alla domanda iniziale. Esiste una predilezione che distingue chi apprende meglio e facilmente una lingua da chi invece fatica e non vede i risultati?

Alcuni studi hanno determinato che chi ha delle forti connessioni tra alcune parti specifiche del cervello, (l’insula anteriore sinistra/opercolo frontale e una sotto-area della circonvoluzione temporale superiore sinistra) ha una predisposizione nell’apprendimento di una seconda lingua. La capacità di sviluppare collegamenti tra aree del nostro cervello aiuta una maggiore efficienza di connettività appunto, una caratteristica essenziale quando si parla di imparare un nuovo linguaggio. Più queste connessioni sono forti, più velocemente e con maggiore efficacia aree diverse del cervello cooperano insieme come un’unica rete e ciò ci porta a imparare parole e regole nuove con più facilità. Lo studio è partito dall’analisi delle diverse aree del cervello prima che iniziasse l’apprendimento nei soggetti coinvolti, verificando che chi aveva un determinato schema di attività neuronale era lo stesso che imparava più velocemente una seconda lingua.

Non ci scoraggiamo però. La ricerca ha messo in evidenza le strategie e le modalità con cui il cervello opera quando si impara una nuova lingua, ma non deve in nessun modo essere un limite per chi non ha questa determinata predisposizione. Non dimentichiamoci che il nostro cervello è un organo elastico, in grado di trasformarsi ed evolversi con la pratica e lo studio. Sa compiere imprese incredibili se spinto da una buona motivazione e abitudini efficaci.

Insomma il segreto dell’apprendimento, più che nei geni, sembra risiedere nel nostro coinvolgimento, nell’interesse che siamo in grado di sviluppare nei confronti di quella materia. Quindi forza! Non resta che trovare la spinta perfetta per ognuno di noi e il gioco è fatto.

 


Fonti

https://www.jneurosci.org/content/36/3/755.short

https://linguesenzasforzo.over-blog.com/2022/01/how-learning-a-new-language-changes-your-brain-at-any-age.html

 

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